Siva Six: DeathCult

Deathcult300

  • Artista: Siva Six
  • Titolo: DeathCult
  • Genere: Industrial/Dark Electro
  • Data di uscita: 19 Novembre 2021
  • Etichetta: Alfa Matrix

Dopo l'apripista Ghost Dance, singolo ammaliante pubblicato a metà dello scorso anno, gli ateniesi Siva Six tornano a diffondere il loro martellante culto di morte.

In DeathCult il duo rielabora e porta avanti i passi della danza macabra già messa in scena nei loro precedenti album, ovvero un flusso di coscienza fatto di liriche truci su violente pulsazioni digitali, crudi campioni vocali estrapolati da cronache nerissime, l'impietosa e onnipresente frenesia del beat meccanico e partiture sinuose pronte a squarciarsi come ferite in aperture musicali evanescenti, all'occasione oniriche, ossessionanti, generalmente funeste.

In questa catabasi, vera e propria discesa nei meandri più oscuri dell'animo umano, Z (Vocals) e U-Ri (Keyboards & Samples) fruiscono del supporto logistico di Dinos "Psychon" Prassas, producer che alla console forgia un mastering finale grosso, più definito rispetto al passato e adeguato all'attuale potenza tellurica del duo. 

Le nove tracce principali, suscitatrici delle atmosfere morbose che accompagnano le tappe di questa discesa ancestrale, sono occasionalmente inframezzate da brevi sipari, tre in tutto, che portano a dodici il numero complessivo dei brani che costituiscono il corpus dell'album.

Nel dettaglio, le danze si aprono coi corpi diafani in movimento della già citata Ghost Dance, subito seguita dall'altrettanto ritmata ma più dura e ossessiva The Cult, maestra di cerimonie di una religione che in pochi battiti ostenta già la sua oscena eresia. A seguire, il crepuscolare e morboso intermezzo Jack the Black dichiara devozione ad una macchina alla cui fredda logica i Siva Six vorranno opporsi con forza pugnace nella seguente Fight the Machine, cronaca in sistema numerico binario di una furiosa rappresaglia digitale e al contempo teso e lapidario requiem per l'umanità. La cadenzata marcia funebre Club Macabre sembra voler rendere onore a un feretro regale consegnato alle acque dell'Acheronte. Ma questa cerimonia è ingannevole e culmina in un parossismo dissociato e omicida con la successiva Psychopath. Le ritmiche sono acide e durissime, e non basta l'evocativa Lily Dale per acquietare le anime di questo necromanteion, perché l'inganno latita ad ogni passo e l'apocalittico intermezzo Omega vuole anticipare solo thanatos. Deflagra così la successiva Alpha, una promessa mantenuta con lo stesso presupposto che potrebbe lasciare intuire una una lama alla gola, un ordine logico inverso che annuncia la luce di una rinascita devastante, furia apollinea e maestria dell'empietà adeguatamente perpetrata con ritrovata coscienza di se nella seguente ponderata e possente Hatred. Si giunge così alla fredda tappa finale, December, che preceduta da un breve preambolo spettrale, conclude l'album con una amara supplica di melodica intensità.

In definitiva, con la loro ultima fatica, i Siva Six non reinventano di certo la ruota del genere. Ma dopo più di due anni ritornano a coinvolgerci con un nuovo culto sincretico fatale dal quale è un piacere lasciarsi annientare.

  • Voto: 8.5/10