Hellboy Omnibus (Volume 1)

Hellboy Omnibus Volume 1

  • Titolo: Hellboy il seme della distruzione (Omnibus volume 1)
  • Autore unico: Mike Mignola
  • Casa editrice: MagicPress Edizioni
  • Anno: 2019

Apparso per la prima volta intorno alla metà degli anni '90, Hellboy è un personaggio fumettistico che, proprio a causa della sua atipicità, è ancora uno degli antieroi più amati dai nerd di tutto il mondo. Senza essere un supereroe, né un buono tout court, il ragazzo infermale è riuscito ad appassionare più di una generazione con le sue avventure a suon di cazzotti, mostri e nazisti.

Andiamo a vedere allora che cosa ci propone la raccolta definitiva delle sue storie, composta di sei volumoni belli corposi di cui questo è l'apripista.

Questa edizione sarà in grado di fornirci al meglio il personaggio che ha consacrato Mike Mignola come maestro indiscusso della nona arte?

Partiamo da una considerazione positiva: è stata scelta per questa raccolta di inserire le varie storie in ordine cronologico (e non di pubblicazione) all'interno dei volumi per poter offrire ai lettori un'esperienza che segue di pari passo quella del protagonista.

Questa, secondo me, è stata una scelta molto azzeccata, visto che permette di conoscere il personaggio dalla sua nascita e seguire la sua (in realtà limitata) maturazione e trasformazione.

Il volume contiene le storie Il seme della distruzione (sceneggiata da John Byrne), I lupi di Saint August, La bara incatenata, Il risveglio del demone e Quasi un colosso.

Onde evitare spoiler per chi non avesse letto le storie, darò una breve trattazione solo della prima e degli aspetti più caratteristici delle avventure di Hellboy in generale.

Ne Il seme della distruzione vediamo la nascita (anzi, per essere precisi l'evocazione) di Hellboy sulla terra: è il 1944, e nell'Inghilterra del nord un manipolo di nazisti appartenenti al Progetto Ragnarok (di cui fa parte anche un redivivo Rasputin) riesce a evocare un demone dall'inferno, ma il loro piano riesce a metà perché il ragazzino infernale compare proprio in un campo alleato dove viene trovato e allevato come un figlio in una base americana segreta da Trevor Bruttenholm, un professore esperto di paranormale.

Una volta diventato adulto Hellboy (questo è il nome dato dal professore al cucciolo di demone) diventa il migliore detective del Bureau of Paranormal Reserchearch and Defense, un ente nazionale segreto che ha come obiettivo quello di sventare qualunque tipo di minaccia paranormale che possa danneggiare gli USA e il mondo.

Nel corso delle sue avventure vedremo il nostro protagonista e i suoi alleati (tutti uomini o donne con poteri o nature sovrannaturali) impiegati con misteri legati al folklore e al paranormale di mezzo mondo, in narrazioni che sono a metà tra noir e horror.

Per i più navigati nel mondo fumettistico questo plot potrebbe richiamare La lega degli straordinari gentlemen di Alan Moore, e in effetti sulla carta questo parallelismo è evidente: ma leggendo le due serie ci rendiamo conto che il lirismo poetico di Moore in Hellboy lascia lo spazio a una fisicità da racconto hard boiled, dove sia i buoni che i cattivi non aspettano che una scusa per menare le manie dove i combattimenti sono il fulcro delle narrazioni.

Se passiamo al comparto grafico invece non possiamo che rimanere ammaliati dai blocchi di nero e dai colori super saturi che compongono questo mondo di allusioni, estremi e parallelismi solo all'apparenza semplici e scontati: infatti, a differenza di molti altri prodotti di questo tipo, il protagonista della storia non ha solo la genesi del cattivo, ma anche le sembianze: rosso fuoco, con delle corna tagliate sulla fronte e l'immancabile sigaro stretto nella mano di pietra, Hellboy non sfigurerebbe come uno dei cattivi di Batman.

Ma proprio in questo risiede la bellissima filosofia del personaggio: andando contro la sua natura e quello che gli altri potrebbero aspettarsi da lui, Hellboy è un cattivo che ha scelto di fare il bene non perché costretto da una morale o da pressione sociale, ma semplicemente perché questa scelta lo rende libero.

In definitiva credo che ogni amante del fumetto americano dovrebbe recuperare questa collana, anche se devo ammettere che la scelta di non inserire un'introduzione alle storie e il risicato materiale aggiuntivo a fine volume mi ha fatto storcere un po' il naso: allo stesso prezzo ci sono omnibus (per esempio mi è capitato di leggere da poco quello di The boys) che conteneva moltissimo materiale in più e che secondo me è la grande carenza di questo volume e credo anche degli altri.

Per un personaggio e un fumetto così importante un qualcosa di più ci sarebbe, anzi ci dovrebbe, essere.

 

  • VOTO: 8
Reviewer