Paperi

Paperi

  • Titolo: Paperi
  • Autore disegni: Giulio Rincione
  • Autore testi: Marco Rincione
  • Anno: 2016
  • Casa editrice: Shockdom
  • Edito in: Italia

Quando sentiamo parlare di personaggi come Paperino, Zio Paperone, Topolino e Qui, Quo, Qua tutti pensiamo ai giornaletti che leggevamo da piccoli: storie leggere, divertenti, assurde in cui il bene alla fine vinceva sempre sul male e il tempo era come imprigionato in una bolla di positivismo.

Ma se questi personaggi fossero interpretati da attori veri, attori che invecchiano, hanno crisi nervose e nel buonismo topoliniano esplodono come Bill Foster di Un giorno di ordinaria follia?

Allora vi ritrovereste a leggere Paperi

L'idea che sta dietro a questo fumetto è semplice e geniale: portare la dimensione del tempo all'interno del mondo dei paperi Disney e osservare come i lunghi anni di interpretazione dei paperi più amati dei fumetti possa aver logorato la psiche degli attori.

Per una questione di diritti i nomi dei personaggi sono stati cambiati, ma già dal prologo non ci è difficile capire che dietro all'alter ego di Franco in realtà si celi Ciccio. E dietro i panni di sua madre, di conseguenza, non possiamo non vedere Nonna Papera.

Questa storia ci coglie subito impreparati, perché non si tratta di un fumetto bensì di un racconto illustrato. La scelta di questo mezzo espressivo risulta particolarmente azzeccata perché il testo, in prima persona, altro non è che una lunga riflessione sulla propria vita di un uomo (papero, pardon) che, sopraffatto dalle proprie insicurezze e dalla pressione sociale di diventare un divo della tv, si butta sul cibo fino a non riuscire più ad alzarsi dal divano, accudito dalla sola persona rimasta ad amarlo: sua madre.

Una madre disposta a soddisfare ogni esigenza del figlio. Anche quelle che di solito svolge una fidanzata.

Ma non è Franco il protagonista della storia, bensì Ugo, una ex stella della tv distrutto dalla depressione e arrivato in uno stadio così avanzato della malattia da aver perso anche la moglie e i suoi tre figli.

Ma per fortuna che a ricoprire il ruolo di uomo di casa subentra Paolo, il fratello di Ugo e attuale star dello show, che però non è propriamente un ottimo marito e padre, ma uno psicotico, alcolista e violento, che non perde occasione per dettare legge con la forza sotto il tetto domestico. 

E anche nel letto coniugale.

Tra i due fratelli quindi si è creata una crepa insanabile che il loro vecchio e ricchissimo padre vorrebbe risanare, ma proprio prima dell'incontro con i suoi eredi viene a trovarlo il capo dello show, un topo, che dopo un'accesa discussione lo uccide.

I due fratelli, così, si ritrovano a fare la resa dei conti proprio sulla tomba del padre.

I disegni di Giulio sono perfetti in quest'opera: dai tratti e dai colori utilizzati si avverte un'ansia e un'angoscia enorme anche nelle scene più innocue, complice anche la sceneggiatura ad alta tensione drammatica di Marco che ci fa capire fin dalle prime battute che in questa versione del mondo dei paperi non può esistere un lieto fine, perché questo non è uno show, ma la realtà.

I personaggi risultano tutti ben riscritti ma comunque fedeli a sé stessi. Vedere Topolino e Paperino come villain senza scrupoli è un'esperienza che da sola meriterebbe il costo del fumetto, ma anche il ruolo e l'interpretazione di personaggi secondari come Amelia offre un esempio di riscrittura molto potente.

 La storia che anima il fumetto può essere compresa anche da chi non conosce i personaggi e il mondo di partenza, ma è indubbio che per poter apprezzarla appieno bisogna aver chiare in mente le meccaniche, i ruoli e le situazioni da cui questo "retelling" prende vita.

Una lettura forte, che fa riflettere. Consigliato a chi ama i paperi e anche un po' a chi li odia.

  • Voto: 10

 

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