MediEvil

MediEvil

Titolo: MediEvil
Anno: 1998 (Remake 2019)
Prodotto da: SCE Cambridge Studio
Console: PlayStation 1 (Remake PlayStation 4)

Sul finire degli anni '90, quando la console di casa Sony stava vincendo lo scontro con i colossi Nintendo e Sega, uscì un'esclusiva PlayStation 1 che avrebbe lasciato un segno indelebile nella mente e nel cuore di quei videogiocatori che già erano rimasti ammaliati dall'unione di orrore e umorismo che aveva contraddistinto il capolavoro di Tim Burton Nightmare Before Christmas.

Stiamo parlando di MediEvil, un'avventura dinamica con elementi hack 'n slash con protagonista lo sfortunato cavaliere non morto Sir Daniel Fortesque, che nel corso di vari livelli dovrà affrontare l'esercito del malvagio mago Zarok per salvare il regno di Gallowmere.

L'antefatto della storia è molto semplice: il ridente regno di Gallowmere, governato dal mite Re Pellegrino, viene attaccato da un esercito di mostri e demoni guidati da Zarok, fino a quel momento fidato consigliere del re deciso a prendersi la sua vendetta per i lunghi anni in cui la corte lo aveva deriso a causa delle sue stramberie e la sua passione che la negromanzia che infine lo avevano fatto allontanare dal regno.

A difesa del regno il Re mise una schiera di soldati e paladini, che combatterono in quella che passò alla storia come la Battaglia di Gallowmere. Durante questo scontro l'esercito dell'oscuro incantatore fu imprigionato per l'eternità nella Terra incantata, luogo protetto dal Sigillo delle tenebre, una potente chiusura magica, mentre Zarok fu scacciato.

I menestrelli e i poeti di tutte le epoche scrissero e intonarono ballate e canzoni su questa epica battaglia tra il bene e il male: soprattutto furono tramandate le eroiche gesta del paladino che sconfisse il negromante, Sir Daniel Fortesque...

Sono passati molti anni dalla data della battaglia e ora Zarok è tornato, riuscendo a liberare i suoi seguaci e a far cadere una eterna notte senza stelle su tutto il regno.

Chi potrà salvare il regno se non il leggendario Sir Daniel, ritornato in vita grazie all'incantesimo del negromante?

L'unico problema è che il nostro protagonista non è un vero e proprio eroe, visto che morì trafitto dalla prima freccia scoccata durante la battaglia contro lo stregone e la sua fama è solo frutto di un malinteso e un falso storico...

Già dal video che spiega l'antefatto vediamo la cifra stilistica che farà di questo titolo un vero best seller: l'ironia e il ribaltamento dell'idea canonica dell'eroe senza macchia e senza paura qui viene incarnata da un protagonista che all'inizio della storia è impacciato, incapace e preso in giro da molto pg presenti nel mondo di gioco che sembrano non nutrire molte speranze nelle capacità del nostro cavaliere dall'orbita vuota.

Ma, insieme al giocatore, l'inesperienza del prode paladino verrà forgiata livello dopo livello fino a renderlo veramente e meritatamente il salvatore di Gallowmere (con solo cento anni di ritardo!)

Per quanto riguarda il comparto tecnico, sia l'originale che il remake possiedono un level design e dei move set molto antiquati: scordatevi parry, schivata e contrattacco o parata e contrattacco; qui ogni arma ha solo due colpi (uno normale e uno caricato), i nemici non possono essere storditi e i boss possono essere sconfitti secondo la dinamica a turni invincibilità\vulnerabilità a tempo.

Però questo difetto si perdona facilmente grazie alla narrazione scanzonata (bellissima la sezione della biblioteca nella città in cui si possono leggere delle esilaranti info sul mondo di gioco), l'atmosfera cupissima dei livelli che si alternato tra cimiteri, case infestate, campi di zucche, navi pirata volanti e torri dell'orologio in un caleidoscopio in cui horror e comico si mischiano in un genere unico (merito anche delle musiche di accompagnamento che acuiscono o smorzano la tensione delle scene in modo perfetto).

Il gioco non ha un vero e proprio sistema di level up, ma attraverso dei collezionabili presenti in ogni livello il giocatore potrà sbloccare potenziamenti e nuove armi nel Salone degli Eroi, il luogo dove sono riuniti a banchettare tutti gli eroi della storia di Gallowmere e che accoglierà come suo membro effettivo Sir Daniel solo dopo aver finito il gioco e aver collezionato tutti i trofei del gioco.  

Giocando al remake del 2019 (come ho fatto io nei mesi scorsi) ci si troverà di fronte ad un comparto grafico aggiornato e migliorato, con delle texture e dei dettagli dei personaggi e delle ambientazioni non possibili per la tecnologia della console del gioco originale; queste innovazioni però tendono, secondo me, a smussare un po' il senso di sporco e di horror della grafica originale tutta punte e tinte piatte. Fortunatamente però poco prima dell'ultimo livello si sbloccherà una nuova meccanica, le Anime smarrite, degli spiriti dispersi nei vari livelli che, se ricondotte tutte a casa, sbloccheranno al giocatore la possibilità di giocare al titolo nella sua veste originale.

Gioco che consiglio o a chi (come me) ha amato il titolo da piccolo e magari non era riuscito a finirlo ai tempi (io per esempio perché non lo possedevo e ci giocavo a casa di un amico), oppure agli appassionati del retro gaming; però sicuramente per un'utenza più giovane e abituata a titoli più complessi e tecnicamente molto più avanzati MediEvil potrebbe senz'altro apparire un po' noiosetto per via delle sue meccaniche di combattimento spesso ripetitive e per la legnosità di alcune scelte di level design.

Questo di certo non è il titolo più spaventoso o splatter della storia videoludica, ma per la sua capacità di essere entrato nell'immaginario di una generazione come un cult al pari di Crash Bandicoot o Spyro secondo me merita di essere l'apripista per la neonata sezione videogiochi qui su Gothic World.

  • VOTO (nostalgia): 9
  • VOTO (obiettivo): 7
Reviewer